Circa un anno fa un manifesto denunciava la crisi economica del nostro paese dovuta alla riduzione drastica della castanicultura, del turismo (problematica seggiovie, ecc.) e di una certa predisposizione a favorire acquisti al di fuori delle nostre mura.

Ora la pandemia “Covid 19”, a dirlo con un detto locale “ncoppa l fuoc, l’acqua vudduta”.

Però nonostante tutto, gli esercizi che sono rimasti aperti si sono rimboccati le maniche ed hanno continuato a svolgere quel lavoro che in un piccolo paese come il nostro, è un vero e proprio servizio sociale. La consegna a domicilio a persone anziane, malate e sole. Un lavoro svolto non senza complicazioni e rischi. La disponibilità delle materie di prima necessità (pane, latte, farina, carne,frutta, ecc.).

Senza maggiorazzazioni sui prodotti, come appurato dalle diversi indagini condotte da carabinieri e polizia municipale (a cui va il nostro ringraziamento per il lavoro che hanno fatto e stanno facendo).

Inoltre, chi è rimasto chiuso per il lockdown non è rimasto con le mani in mano, ma in molti casi ha messo la propria professionalità e i prodotti al servizio delle istituzioni. Le nostre bistrattate e talvolta odiate partite iva non hanno tradito il paese.

Ora però viene il periodo più duro, quello della ripartenza dove la crisi economica la farà da padrone.

Non ci resta che stare uniti tutti.

“Stringiamci a coorte”

Consorzio Turistico “Bagnoli-Laceno